La “cattiveria” agonistica si può insegnare, acquisire o fa solo parte delle doti naturali del giocatore?
Secondo me la cattiveria agonistica compendio di grinta, determinazione e spirito, mentalità di sacrificio anche se queste qualità fanno parte delle doti naturali del giocatore, non si sviluppa, ne risente in negativo se si pratica la zona in difesa, basti pensare al modo di fermare virtualmente l’avversario lasciandolo libero di muoversi in area o nelle vicinanze, e anche non facendo sufficiente pressing a centrocampo e in attacco; invece applicando la marcatura a uomo, a ogni calciatore per sua natura o per essersi formato giocando in questo modo la fase difensiva si può insegnare, affinare la “cattiveria” agonistica costruendo un vero difensore che sa fare di questa sua qualità la componente vincente del suo bagaglio tecnico tattico nel ruolo che ricopre; in sostanza l’insegnamento della “cattiveria” dipende molto da come si gioca sul campo specie in fase di non possesso palla, e la zona certo non depone a favore sotto questo aspetto anzi vi è di impedimento.
Chiarito ciò non basta, bisogna poi saper spiegare nelle situazioni di gioco come si deve posizionare e muovere il difensore quando marca altrimenti il discorso rimane in sospeso, incompiuto.